Un nuovo anno formativo sotto la protezione dell’Apostolo Giacomo
Nell’anno santo Jacopeo la comunità formativa di Firenze si mette in cammino
Dal 7 al 13 settembre, la casa di formazione di Firenze, ha iniziato il suo anno formativo sulle orme dell’Apostolo Giacomo, proprio nell’anno Santo a lui dedicato. I professi, insieme al proprio formatore p. Roberto Zambolin, hanno percorso a piedi il cammino Jacopeo in Toscana, un pellegrinaggio che unisce idealmente la città di Pistoia con la Città di Santiago de Compostela in Spagna, meta di pellegrinaggio per la presenza della tomba dell’Apostolo. Anche la città di Pistoia quest’anno vive un particolare giubileo, legato al fatto che il Patrono della Diocesi è proprio San Giacomo, del quale si conservano le reliquie.
Il cammino percorso, lungo ben 143 kilometri, è stato un po’ la metafora della vita, spesso dritta, senza ostacoli, altre volte impervia e ripida, anche con qualche caduta. Ogni tappa del pellegrinaggio era certificata da un timbro che veniva apposto alla credenziale, la credenziale è appunto un documento, un cartoncino piegato a fisarmonica. La giornata iniziava con le lodi, e la sistemazione degli zaini, che rigorosamente venivano portati in spalla, proprio come i pellegrini di un tempo, dopo la colazione era il momento di iniziare a camminare. In tutto 6 giorni di cammino, toccando le città di: Firenze, Prato, Pistoia, Montecatini, Pescia, Lucca, Pisa, Livorno.
Giunti alla meta successiva, vi era la celebrazione della Santa Messa e del Vespro, poi la meditazione di uno dei professi sulla Parola di Dio del giorno.
Lo stesso camminare si è fatto preghiera, nel ricordo di quanti sono vicini alla nostra comunità, ricordando tutti i missionari del Sacro Cuore che hanno terminato il loro cammino terreno e di quanti ammalati sono costretti a casa o a letto, anche loro hanno percorso il pellegrinaggio insieme alla comunità formativa seppur solamente nello spirito.
Tappa fondamentale è stata l’arrivo nella Cattedrale di Pistoia, per venerare le reliquie dell’Apostolo Giacomo il Maggiore, la celebrazione della Santa Messa nella cattedrale e la consegna della “Jacopea” il certificato che attesta la fine del pellegrinaggio. Ma uno dei momenti significativi è stato soprattutto il passaggio dalla Porta Santa, aperta dell’Arcivescovo proprio in occasione dell’anno giubilare, passare attraverso la porta, lucrare l’indulgenza, sentirsi più ricchi dentro, “più leggeri”. Il pellegrinaggio che la comunità in formazione ha percorso ha certamente lasciato il segno dentro ognuno di loro e ha posto le basi per vivere un anno formativo ricco e pieno, sostenuti anche dall’intercessione di San Giacomo.