A Roma la prima conferenza msc per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili
Dal 4 al 13 settembre, la Casa Generalizia della nostra Congregazione msc ha organizzato a Roma un incontro alla quale hanno preso parte tutti i delegati per il safeguarding (la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa). Ogni Provincia msc ha dovuto nominare, seguendo le disposizioni dell’amministrazione generale, uno o più delegati per questo ufficio, che negli ultimi anni, grazie all’attenzione della Santa Sede e in particolare di papa Benedetto XVI e in ultimo di papa Francesco, ha preso sempre più coscienza dell’importanza della tutela dei nostri fratelli più piccoli e indifesi. L’Evangelista Luca annota a tal proposito: “È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli” (Lc 17, 1-2).
È ancora nella memoria di tutti noi la toccante lettera di papa Benedetto ai fedeli d’Irlanda, una lettera in cui il Pontefice chiede umilmente perdono per i mali perpetrati in quella terra, e di conseguenza con questi occhi carichi di fede e speranza, dobbiamo leggere la recente normativa di papa Francesco “Vos estis lux mundi” che mira proprio a combattere questa piaga. Ogni Pontefice nella storia della Chiesa ha fatto i conti con la terribile piaga della pedofilia o degli abusi in generale, e la risposta della Madre Chiesa è sempre stata decisa e mai tentennante, anche quando gli strumenti non erano molti e forse addirittura insufficienti, la Chiesa si è sempre dimostrata una Madre amorevole che ha accompagnato ciascun figlio/a verso la verità salvifica.
Nel 2022 di passi ne sono stati fatti tanti, e lo dimostra la grande attenzione della nostra Congregazione verso questo tema che non può passare in secondo piano rispetto ad altri temi, e che tocca tutti gli ambiti del nostro lavoro pastorale. L’incontro svolto a Roma, ha visto la partecipazione per la Provincia italiana di p. Roberto Zambolin, in qualità di responsabile per il safeguarding e di fr. Rosario Vitale in qualità di traduttore simultaneo. Sono stati giorni molto intensi, dove si sono alternati casi concreti di abusi intercorsi negli anni, testimonianze in prima persona di vittime o di “vittime secondarie”, relazioni di esperti, psicologi, psichiatri, sacerdoti, religiosi e religiose impegnati in questo ambito. Tutta l’organizzazione è stata curata e presieduta da p. Tim Brennan msc, incaricato dalla Casa Generalizia per il safeguarding dell’intera Congregazione. Insieme a lui sono intervenuti p. Brendan Geary, marista e psicologo clinico, e suor Tina Campbell, che lavora presso la casa generalizia dei Gesuiti a Roma.
È stato bello e stimolante vedere come la Chiesa si incontra, lavora e prega, nonostante le diversità, e le difficoltà; ma essere uniti portando ognuno le proprie esperienze e il proprio discernimento, è proprio un dono dello Spirito, garanzia di fecondità e di speranza.