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Formazione

Ci chiamiamo anche Cordata perchè esprime più a fondo la vera motivazione che ci mette insieme come gruppo in formazione: il desiderio di giungere alla “Vetta meravigliosa”, che per noi è la Vita consacrata.
Perchè siamo una 'cordata'

Cordata in formazione

Perché siamo una“ Cordata in formazione” ?
In alpinismo, la CORDATA è un sistema di “relazioni di aiuto” che rende più sicura la scalata, l’ascensione in vetta. Consiste nel fatto che coloro che decidono di raggiungere una cima perché attirati dal richiamo della sua Bellezza, accettano liberamente e responsabilmente di rimanere legati ad una stessa corda; il che significa accettare di percorrere lo stesso cammino unendo la propria vita a quella dei compagni.

La CORDATA esprime, dunque, la vera motivazione che mette insieme un gruppo di persone in formazione: il desiderio di giungere ad una “Vetta meravigliosa”, (per noi la Vita consacrata) che con il suo splendore seduce, affascina e quindi ti chiama, ti convince, fino a farti cimentare con il rischio, in una avventura non prevista e non prevedibile; che porterà alla luce le tue risorse di corpo, di spirito, di cuore; e, allo stesso tempo, metterà anche in evidenza i tuoi punti deboli, la tua vulnerabilità, la tua possibilità di cadere, il bisogno di essere sorretto; la necessità di stare unito ai tuoi compagni di cordata quando arrivano i momenti di freddo, di nebbia, o altre condizioni di potenziale rischio di cadere nel vuoto.
Pertanto il delirio di onnipotenza di qualcuno, la superficialità di un altro, il disimpegno di un altro ancora, può creare difficoltà di cammino a tutto il gruppo degli escursionisti e compromettere il raggiungimento della Vetta.

In una CORDATA, poi, è sempre presente un “capocordata”, che cammina innanzi a tutti, che accompagna il gruppo per il giusto sentiero, perché lo sa riconoscere fra tanti; soprattutto lo sa riconoscere quando sembra perdersi in mezzo ad un bosco fitto o tra rocce e ruscelli che non te lo fanno veder chiaramente; o quando il sentiero sparisce perché coperto da metri di neve o perché ti si para davanti un costone di montagna ferrata, e tu stai lì e dici: e adesso, dove vado? Tranquillo, non ti confondere: Il tuo capocordata conosce il sentiero!

Lui, infatti l’ha percorso per primo, prima di te, sperimentando anche lui la gioia e la fatica del salire affrontando lui per primo disagi, pericoli di ogni genere, le cadute e il rialzarsi continuamente, il non demordere, l’importanza del sostegno dei compagni di viaggio, in obbedienza e fiducia soprattutto al suo capocordata.

L’obbedienza al capocordata, non può essere formale o condizionata: è la garanzia perché tutti camminino in sicurezza, senza colpi di testa; perché non si vada fuori pista, ma si proceda verso la Vetta con riferimenti sicuri e chiari; ad ogni tappa, ma soprattutto in caso di cattivo tempo o di improvviso cambiamento atmosferico, facile quando si sale in alta quota! Per questo, il capocordata prima della partenza dà le istruzioni chiare per la salita in Vetta e chiede a tutti lealtà e rispetto delle regole per il bene comune, in vista proprio della sicurezza del camminare; fornisce le imbracature più adatte a ciascuno e i moschettoni più idonei alle braccia per collegarli alla corda principale, e spiega come usarli mentre si sale; cerca di conoscere bene gli escursionisti per sostenerli e accompagnarli meglio nella scalata, intervenire nel modo più adatto a ciascuno, secondo il proprio ritmo, le proprie forze, le proprie capacità di resistenza, tenendo l’occhio ben vigile per cogliere risorse e limiti dei partecipanti. In cordata è fondamentale la fiducia nel capocordata e, parimenti, nei propri compagni di cordata, sicuri di essere sostenuti dall’amico che ti precede e da quello che sta dietro a te.

Ecco perché siamo una “CORDATA IN FORMAZIONE”: perché per arrivare in VETTA occorre un “PROGETTO FORMATIVO”: serve “la corda” alla quale tutti i formandi rimangono legati con imbragature e moschettoni su misura.(“Ognuno, infatti, avrà la sua “regola di vita” se vuole davvero farcela..) Il Capocordata, il formatore, non sta al di sopra della cordata, ma davanti alla cordata, in apertura, per primo, lui stesso parte della cordata! A lui, infatti, è stata affidata la responsabilità di accompagnarla con entusiasmo, ma in sicurezza; per questo, per primo la sostiene, la conduce, la rafforza e la conforta nelle difficoltà della salita, chiedendo però ai formandi fiducia, obbedienza, docilità nel lasciarsi accompagnare verso la Vetta e di lasciarsi conoscere per quello che sono, perché ciascuno dia il meglio di sé; perché stare in cordata è una questione di cuore…ed è una bellissima avventura, se vissuta con lo spirito giusto.

Riusciranno i nostri eroi ad arrivare fino alla Cima? Saliranno fin sulla Vetta?
La grazia di Dio è assicurata. Il resto dipende da loro e…dal capocordata1

 

p.Roberto Zambolin m.S.C.
responsabile della formazione

 

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