Mons. Enrico Verjus
Enrico Verjus nasce ad Oleggio il 26 maggio 1860.
Alla morte del padre entra alla scuola della “Piccola Opera” dei Missionari del Sacro Cuore e dopo gli studi di filosofia e teologia verrà ordinato sacerdote. Il primo novembre 1883, celebrerà la sua prima messa nel santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore a Roma. Due anni più tardi, alla giovane età di venticinque anni, partì come Missionario per la Papua nuova Guinea.
Fin da subito, Enrico Verjus riuscì ad entrare in comunione con gli indigeni, che lo accettarono e gli dimostrano la loro gratitudine.
Nel 1887 fu designato coadiutore vicario Apostolico della Nuova Guinea.
Il 10 maggio 1889 è designato vicario apostolico della Nuova Pomerania ed è nominato vescovo titolare di Limyra.
Il 22 settembre 1889, all’età di ventinove anni, fu consacrato vescovo.
Dopo tre anni d’intesa attività missionaria, torna in Italia, per la visita ad limina al Papa.
Rientrando in Italia si ammalò, durante questo periodo di prova e di sofferenza annotava nel suo diario:
“Il Santo è felice – scrisse – non perché tutto gli va bene; è felice, perché, anche se degli eventi erano negativi, lui sapeva che la felicità di Gesù non dipendeva dai fatti esterni, ma era dentro di noi. Il regno di Dio è dentro di noi. Se stiamo bene nella nostra interiorità, anche tra le difficoltà speriamo sempre. Ringraziamo il Signore. Il segreto per attirare le persone è parlare di Gesù. Se parliamo di Gesù, Gesù è meraviglioso e fa innamorare”. Enrico Verjus ha cominciato a parlare di Gesù agli indigeni e li ha fatti innamorare di Lui ribadendo: “Innamoriamoci anche noi di Gesù!”.
Il 13 novembre 1892, assistito dalla madre e da padre Jouët, suo confratello, si spense.
Il 12 marzo 1929 si aprì il processo di beatificazione e canonizzazione di Stanislao Verjus, che si concluse il 9 novembre 1934.
Il 3 marzo 2016, dopo l’approvazione del decreto sull’eroicità delle virtù Enrico Battista Stanislao Verjus è stato dichiarato venerabile da Papa Francesco.